Per parlare correttamente una lingua straniera, non è importante solo conoscerne vocaboli ed espressioni.
È fondamentale, infatti, capire anche quale sia il tipo di linguaggio più adatto al contesto in cui ci si trova e, quindi, quale registro utilizzare.
Sono scelte che, in italiano, facciamo in modo più o meno cosciente ogni giorno: sul lavoro, ad esempio, impieghiamo termini e un livello di formalità diversi rispetto a quelli utilizzati con gli amici.
E questo, ovviamente, vale anche per la lingua francese.
Sul blog, ho già parlato dei registri linguistici del québécois (il francese del Québec).
Ora vediamo, nello specifico, quelli utilizzati dai nostri “cugini d’oltralpe”.
I registri linguistici
Come abbiamo visto, i registri linguistici rappresentano i diversi modi di parlare in base alla situazione o al contesto: a seconda delle persone, del ruolo che abbiamo e dell’ambiente in cui ci troviamo, utilizziamo un registro diverso.
A fare la differenza sono le parole, la struttura della frase (sintassi) e le espressioni utilizzate.
In alcuni casi, anche il modo in cui pronunciamo le parole può essere diverso.
I registri linguistici del francese sono sostanzialmente tre: français soutenu (ou littéraire), standard (ou courant) e familier (all’interno del quale, si può distinguere anche quello populaire).
I nomi di questi registri non sono poi così importanti.
L’aspetto fondamentale è saper scegliere quello giusto, per evitare, ad esempio, di utilizzare un registro familiare in un contesto lavorativo, cosa che potrebbe essere mal vista, oppure di parlare in modo letterario con gli amici francofoni, con risultati tragicomici... 😉
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Sbagliarsi, non è poi così difficile: anche i madrelingua, a volte, non sanno quale registro utilizzare in una determinata situazione.
E, per gli stranieri, la questione è ancora più complicata…
A scuola, tradizionalmente, ci viene insegnato un francese più vicino alla forma scritta.
Per questo, quando andiamo all’estero, tendiamo a essere troppo formali quando cerchiamo di comunicare.
Al tempo stesso, come studenti, siamo naturalmente attratti dai termini più informali, per non parlare delle “parolacce“, le prime che da adolescenti cerchiamo sul vocabolario e che potrebbero poi uscire nel momento sbagliato…
E, anche quando l’incidente diplomatico viene evitato, la scelta di un registro errato può comunque portare a malintesi (malentendus).
Meglio, quindi soffermarsi ad analizzare il contesto per capire quale tipo di linguaggio sia più adatto alla situazione.
Ma come riconosciamo i vari registri?
I registri linguistici del francese
Registre soutenu (ou littéraire)
Il registro più “elevato” è quello soutenu, utilizzato all’orale solo in casi particolari; questo tipo di linguaggio, infatti, solitamente lo troviamo solo nei romanzi o nei film storici.
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In genere, si riconosce perché le frasi sono tendenzialmente più lunghe e si predilige l’uso del “voi” al “tu”; inoltre, la coniugazione è particolare: si tende a utilizzare il passato remoto (passé simple), un tempo verbale che i francesi oggi utilizzano molto poco.
Anche il modo di esprimersi è diverso: all’orale si fa attenzione a non accorciare le parole (à ne pas mâcher les mots) e a fare tutte le liaison, a differenza del linguaggio parlato.
Registre courant (ou standard)
Il registro standard è quello tipicamente usato allo scritto, nei documenti di lavoro e nei giornali, e all’orale nei telegiornali e nelle trasmissioni televisive.
È il linguaggio più utilizzato nel mondo del lavoro; come nel caso del soutenu, il registro è curato e caratterizzato dall’uso del “vous“, ma è meno “snob”: a volte, ad esempio, si sopprime la negazione.
Direi che, spesso, è anche quello più facile da capire.
Se il nostro livello di comprensione del francese non è ancora sufficientemente elevato, infatti, può essere più semplice capire le notizie di France Info o France 24 rispetto, ad esempio, al contenuto del video di uno youtubeur o una youtubeuse, che generalmente utilizza i registri successivi.
Registre familier
È il linguaggio tipico della forma orale, dove lo si ritrova più frequentemente: viene utilizzato, infatti, con amici, familiari e colleghi di lavoro.
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È abbastanza facile da riconoscere: la doppia negazione, ad esempio, è quasi inesistente e il “tu” è praticamente la norma.
Talvolta, il linguaggio familiare tende verso un registro particolarmente “popolare“, considerato il più “basso” della lingua francese e che, in alcuni, casi può risultare un po’ vulgaire.
Il registro populaire è molto informale ed è utilizzato soprattutto dai giovani, in particolare gli adolescenti (les ados).
Si riconosce perché c’è un ricorso frequente all’argot e al verlan, le parole sono spesso accorciate e la doppia negazione è del tutto assente.
Conclusioni
Per parlare correttamente il francese e avvicinarsi al modo di parlare dei madrelingua, è importante conoscerne i diversi registri linguistici.
La classificazione non è fondamentale; quello che conta è saper riconoscere il registro utilizzato in un determinato contesto, per adeguarsi e comunicare in modo appropriato.
Perciò, quando impariamo una nuova parola dobbiamo chiederci a quale registro appartenga; in questi casi, il dizionario ci può essere di grande aiuto.
Anche per i nativi non è sempre facile capire quale sia il linguaggio più adatto a una determinata circostanza; per fortuna, in quanto stranieri, un errore di registro ci può essere perdonato più facilmente.
L’importante, in questi casi, è prestare attenzione a come si esprimono gli altri e adattarsi.
E, in caso di dubbio, la soluzione più semplice è ricorrere al francese standard.
Per approfondire gli aspetti della lingua francese e ampliare il vocabolario nei vari registri con l’aiuto di madrelingua, vi consiglio di seguire Français Authentique e Français avec Pierre.
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Sono l’autore del sito; lavoro come traduttore professionista dall’inglese e dal francese e in questi articoli ti parlo della mia passione per le lingue straniere e condivido con te suggerimenti e idee per migliorare le tue competenze linguistiche.
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