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The Prodigal Tongue, di M. Lynne Murphy (libro)

Non so voi, ma personalmente trovo molto interessanti le differenze tra le varianti “locali” di una stessa lingua.

Ho già parlato di alcune particolarità del francese del Québec rispetto a quello parlato in Francia.

Non avevo ancora affrontato, invece, le differenze tra British e American English, soprattutto per evitare di ritrovarmi a fare i soliti elenchi che spesso si trovano online e che, a dirla tutta, non sono nemmeno sempre del tutto corretti. 😉

Il rapporto tra inglese britannico e americano è molto particolare e sfaccettato; spesso, nemmeno i madrelingua di entrambe le sponde dell’atlantico sono a conoscenza dell’esatta origine o frequenza di un determinato termine.

A fare un po’ di chiarezza ci pensa il libro “The Prodigal Tongue: The Love-Hate Relationship Between British and American English” della linguista americana M. Lynne Murphy.

Il ibro, infatti, ci accompagna in un’avvincente esplorazione del rapporto complesso e in continua evoluzione tra le due varianti dominanti della lingua inglese.

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Lynne Murphy è una linguista americana che, da oltre vent’anni, vive in Inghilterra e insegna all’Università del Sussex.

Inoltre, ha all’attivo cinque libri e cura il seguitissimo blog Separated by a Common Language.

In “The Prodigal Tongue“, attraverso una ricerca meticolosa e approfondita, ma senza rinunciare a una certa dose di ironia, l’autrice ci aiuta a scorpire le sfumature, le stranezze e le controversie che circondano l’inglese britannico e quello americano, offrendo ai lettori un’analisi dettagliata del modo in cui le due varietà, al tempo stesso, convergono e divergono.

L’idea di base di Lynne Murphy è che, nonostante l’eredità linguistica condivisa, l’inglese britannico e quello americano siano tutt’altro che “gemelli identici”.

Al contrario, incarnano identità distinte, plasmate da influenze storiche, culturali e sociali diverse.

Ricorrendo ad aneddoti, confronti linguistici e approfondimenti storici, l’autrice svela la miriade di modi in cui queste variazioni si manifestano nel parlato quotidiano, nell’ortografia, nella grammatica e persino nell’atteggiamento verso la lingua stessa.

Il libro ha anche l’obiettivo di sconfessare un certo preconcetto piuttosto diffuso e ormai consolidato: che l’inglese americano sia “inferiore” a quello britannico, oltre a essere colpevole di invadere la terra di Shakespeare con inutili “americanismi”.

Differenze tra British English e American English

Sia gli americani che i britannici parlano una lingua chiamata “inglese”, leggono i rispettivi libri e guardano i film prodotti dall’altra sponda dell’oceano.

Tuttavia, sotto diversi punti di vista permangono delle differenze.

Terminologia

Alcune differenze sono di tipo terminologico, come nel caso dei termini legati alla tecnologia; ne è un classico esempio la parola ascensore: lift (BrE) | elevator (AmE).

In riferimento alle varie parti dell’automobile, in particolare, le differenze sono diverse:

  • boot (BrE) | trunk (AmE) = bagagliaio/baule
  • indicator (BrE) | turn signal (AmE) = indicatore di direzione/freccia
  • windscreen (BrE) | windshield (AmE) = parabrezza
  • bonnet (BrE) | hood (AmE) = cofano
  • wing (BrE) | fender (AmE) = paraurti
  • motorway (BrE) | highway (AmE) = autostrada
  • tyre (BrE) | tire (AmE) = pneumatico (in questo caso, la differenza è ortografica)

Anche i termini legati all’abbigliamento possono variare.

L’esempio tipico è quello di trousers (BrE) e pants (AmE) per pantaloni (N.B.: in BrE “pants” sono le mutande).

Un altro ambito in cui sono presenti molte differenze è quello della cucina.

Nel libro, ad esempio, Lynne mette a confronto due ricette relative al medesimo piatto, sottolineando le particolarità nella scelta dei termini per indicare utensili e strumenti di cucina e i relativi verbi.

Nel suo blog, l’autrice ha dedicato diversi articoli alle differenze d’uso nelle due sponde dell’Atlantico in relazione a food & cooking.

Anche sul mio sito potete trovare articoli dedicati al mondo della cucina in inglese; non sono uno chef, però ritengono siano comunque termini molto utili… 😉

Pronuncia e ortografia

Anche a livello di pronuncia sono presenti delle differenze.

L’esempio più eloquente è la famigierata parola “water“, in cui britannici e americani pronunciano nello stesso modo solo la lettera “w“!

La pronuncia di questa parola è talmente diversa che, spesso, i camerieri americani non capiscono quando i clienti britannici chiedeono un semplice bicchiere d’acqua…

Anche lo spelling presenta alcune discrepanze, come traveller (BrE) | traveler (Ame), o la finale -our vs. -or, es. humour (BrE) | humor (AmE).

Le differenze ortografiche si manifestano persino nell’uso delle virgolette.

Sono singole in British English e con il punto finale fuori dalle virgolette, doppie con punto finale all’interno nell’ortografia dell’American English.

Gli americani, inoltre utilizzano la virgola con maggiore frequenza.

La frase “Happy Birthday, Lynne”, ad esempio, è molto più comune in USA; i britannici scriverebbero “Happy Birthday Lynne”, senza la virgola.

Piccola curiosità: anche l’ortografia di “The Prodigal Tongue” è stata adattata a seconda delle edizioni.

A partire dal titolo: “The Prodigal Tongue: The Love-Hate Relationship Between British and American English” per l’edizione britannica (quella che ho letto io, con la copertina che potete vedere nel post Instagram sopra), e “The Prodigal Tongue: The Love-Hate Relationship Between American and British English” (con la copertina rossa della foto principale dell’articolo).

Sfumature di significato

Talvolta, anche l’uso delle stesse parole, pur avendo il medesimo significato sul dizionario, può essere diverso.

Ne è un esempio il termine “middle-class” (classe media).

Negli Stati Uniti, la middle-class è un qualcosa a cui tutti aspirano, è un modello di riferimento; per questo i presidenti americani, e i politici in generale, la citano spesso nei loro discorsi.

Nel Regno Unito, invece, può essere utilizzato con una connotazione negativa, soprattutto quando viene utilizzata come discorso politico in opposizione alla working class (classe operaia).

Altro uso diverso è la parola “alright“.

Per gli americani, chiedere “alright?” significa sincercarsi se vada tutto bene.

Per i britannici, significa semplicemente “ciao”, a cui si risponde… “alright“.

Per quanto riguarda le amatissime patatine fritte, spesso si ritiene che chips (BrE) e (French) fries (AmE) siano due varietà terminologiche per indicare lo stesso alimento.

In realtà, sono termini che veicolano delle sfumature di significato.

Anche se molti libri e guru linguistici on line dicono diversamente, infatti, chips e (French) fries non sono la stessa cosa.

Le chips britanniche sono le patatine fritte più spesse; le fries americane sono quelle sottili rese famose da McDonalds.

Quindi, il termine French fries non è una variante di chips, ma una parola (e un concetto) che ha arricchito la lingua inglese utilizzata nel Regno Unito.

I menu di alcuni ristoranti britannici, infatti, consentono di scegliere tra “chips” e “French fries“.

Differenze nella frequenza d’uso

Anche una parola innocente some “sorry” può avere connotazioni diverse.

I britannici, ad esempio, sono famosi per l’uso costante del termine sorry, che utilizzano circa 4 volte di più rispesso agli americani.

Anche “please” è molto più utilizzata in British English; questo però, come spiega l’autrice, è dovuto a un diverso valore attribuito al termine, non a una maggiore educazione dei britannici.

In compenso, gli americani, dicono “thank you” il doppio rispetto ai cittadini di Sua Maestà.

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A cosa sono dovute queste differenze?

Distanza geografica

Alcune di queste differenze, ovviamente, sono dovute alla distanza geografica: non essendo fisicamente vicini, come invece, ad esempio, Stati Uniti e Canada, per molto tempo i due Paesi si sono trovati più “isolati” l’uno dall’altro.

Distanza temporale

La distanza è anche temporale, perché alcune parole sono nate o si sono diffuse quando Stati Uniti e Regno Unito non avevano più scambi frequenti, quindi hanno sviluppato quel vocabolario individualmente.

Ne sono un esempio i termini legati alla tecnologiea e, in particolare, all’automobile visti sopra: l’auto, infatti, è stata inventata quando i due Paesi non erano più in stretto contatto.

Quelli che coincidono nelle due varianti, come door (portiera) e window (finestrino), sono termini che esistevano già per designare oggetti di uso comune.

Scelte linguistiche

In altri casi, le differenze riguardano oggetti o concetti per cui esistevano già due termini in entrambi i Paesi; in questi casi, nel tempo, un termine ha prevalso e l’altro è caduto in disuso.

Ancora una volta, i due Paesi, non più in contatto, hanno proceduto individualmente, attraverso l’uso, a determinare quale termine considerare “dominante”.

Come in questi casi:

  • full stop (BrE) | period (AmE) = punto (in fondo a una frase)
  • beetle (BrE) | cockroach (AmE) = scarafaggio

Anche lo stile di vita e le abitudini evolvono e, di conseguenza, la lingua si adegua: la famosa differenza trousers (BrE) /pants (AmE) per pantaloni è dovuta al fatto che questo indumento non era di uso comune quando i due Paesi erano ancora in stretto contatto.

Ragioni storiche

Un’altra ragione che spiega le differenze tra le due varianti è di tipo storico.

Come il rigetto della Gran Bretagna e di tutto ciò che la riguardava da parte degli Stati Uniti in seguito all’indipendenza e alla nascita di un senso di patriottismo.

Ne è un esempio il tentativo, solo in parte riuscito, di Noah Webster di modificare l’ortografia e creare un diverso standard per l’American English.

Inoltre, dopo l’indipendenza, l’immigrazione dal Regno Unito è costantemente diminuita, riducendo le opportunità di contatto.

Una lingua comune

Nonostante il concorso di tutti questi fattori, tuttavia, le due varianti non si sono distanziate a tal punto da diventare due lingue autonome, come è successo nel caso delle lingue neolatine o delle lingue germaniche del nord.

Il motivo?

Lynne spiega che, a differenza, ad esempio, delle lingue romanze, l’inglese era già una lingua ufficiale; inoltre, in quel momento della storia la presenza della stampa ha favorito comunque un certo contatto tra i due Paesi.

Per non parlare dei mezzi di trasporto, diventati nel tempo sempre più efficienti e veloci.

Un rapporto di amore/odio

Come spiega l’autrice di “The Prodigal Tongue”, il rapporto di amore/odio tra British English e American English è unidirezionale: gli americani hanno una fascinazione per il British English, mentre i britannici ritengono che gli americani parlino male.

Gli americani, inoltre, ritengono che i britannici siano più intelligenti, anche se le statistiche mostrano che gli USA abbiano un livello di alfabetismo e di istruzione superiore più elevato.

I britannici, invece, mettono sotto accusa gli “americanismi“, i termini importati dall’American English.

In realtà, come analizza il libro, in molti casi si tratta di termini di origine britannica caduti in disuso, per poi tornare in auge grazie all’uso che ne viene fatto in inglese americano.

Conclusioni

“The Prodigal Tongue” di Lynne Murphy è un viaggio avvincente nella complessa, e talvolta tumultuosa, relazione tra inglese britannico e americano.

Con uno stile coinvolgente, a tratti ironico, l’autrice illustra abilmente come le parole, le frasi e la pronuncia attraversino l’Atlantico in uno scambio costante, arricchendo entrambe le varianti linguistiche e scatenando occasionalmente dibattiti sulla purezza e la correttezza della lingua, oltre a forti pregiudizi linguistici.

Dall’adozione di “americanismi” nell’inglese britannico all’influenza del vocabolario britannico sullo slang americano, la dott.ssa Murphy sottolinea la natura dinamica dell’evoluzione e la fluidità dei confini della lingua.

Uno degli aspetti più interessanti del libro, infatti, è l’esplorazione dell’adattamento linguistico e dei prestiti tra inglese britannico e americano; prestiti che, a differenza di quello che si potrebbe pensare, non sono unidirezionali verso il Regno Unito.

La narrazione è scorrevole e piuttosto accessibile, a parte alcuni casi in cui diventa un po’ troppo approfondita per un lettore medio.

Dopo tutto, è pur sempre un’accademica… 😉

Nel complesso, se, come me, siete appassionati di lingue, delle particolarità e stranezze dell’inglese, o siete semplicamente incuriositi dalle differenze culturali, questo libro è per voi (noi).

Ci offre anche un’ottima opportunità di affinare le competenze comunicative in inglese, adattando il lessico e lo stile in base alla sponda dell’Atlantico da cui proviene il nostro intelocutore ed essere, quindi, più convincenti!

ARTICOLO CORRELATO: Come convincere

Per un approfondimento sul libro di Lynne Murphy, vi consiglio l’articolo apparso su NPR Opinion: U.S. And U.K. Remain United, Not Divided, By Their Common Language“, oltre all’episodio del podcast Boston Athenæum con un’intervista all’autrice che trovate in fondo all’articolo.

E, per migliorare ulteriormente le vostre competenze linguistiche, vi consiglio di seguire il blog e di iscrivervi alla newsletter “English & The Media“, per ricevere consigli su contenuti in inglese da leggere, guardare e ascoltare! 

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