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Praticare lo speaking da soli

Lo speaking è uno dei quattro pilastri dell’apprendimento delle lingue, insieme al listening, al reading e al writing.

In considerazione del livello di impegno e coinvolgimento richiesto, il listening e il reading sono considerati attività passive“, mentre lo speaking e il writing sono definiti attività attive“.

Lo speaking è il banco di prova per eccellenza delle competenze linguistiche acquisite: una conversazione in lingua è il modo migliore per mettere in pratica quanto abbiamo appreso, soprattutto se i nostri interlocutori sono madrelingua.

Personalmente, penso che la capacità di esprimersi e farsi capire in una lingua straniera sia il momento più entusiasmante dell’intero percorso di apprendimento: la soddisfazione provata in quei momenti ripaga di tutti gli sforzi fatti.

Non sempre, però, viviamo quell’esperienza in modo positivo, in particolare all’inizio.

La mancanza di pratica ed esperienza, infatti, ci intimidisce e ci rallenta, in particolare se cerchiamo di tradurre quello che vogliamo dire e abbiamo paura di sbagliarci.

Anche recuperare i termini dalla mente non è semplice, considerando la necessità di formulare adeguatamente il pensiero, trovare le parole giuste e, in alcuni casi, dover convincere il nostro interlocutore.

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Per raggiungere una certa sicurezza, quindi, abbiamo bisogno di molta pratica.

Non sempre, però, abbiamo a disposizione qualcuno con cui parlare in lingua ed esercitarci.

Cosa possiamo fare in questi casi?

Un’idea per risolvere il problema ce la suggerisce un video del canale YouTube English with Alex, della serie Engvid (che potete trovare in fondo all’articolo).

Alex ci suggerisce 5 semplici soluzioni per praticare lo speaking quando non abbiamo qualcuno con cui farlo.

Vediamoli.

Praticare lo speaking da soli
Photo by Andrea Piacquadio on Pexels.com

5 modi per praticare lo speaking da soli

Shadowing

Dello shadowing ho già parlato in un precedente articolo del blog.

È una tecnica di miglioramento delle competenze linguistiche che, sostanzialmente, consiste nell’ascoltare un contenuto audio, per poi ripetere parola per parola quello che viene detto, cercando di imitare il più possibile i suoni della lingua.

ARTICOLO CORRELATO: Contenuti audio: perché sono utili per l’apprendimento delle lingue (e consigli di ascolto)

Il suggerimento, quindi, è di ascoltare qualunque tipo di contenuto audio (da podcast, video, film, programmi televisivi, ecc.), ripetendo tutto quello che viene detto, rispettando intonazione e pronuncia di chi parla.

Questa tecnica ci aiuta ad esercitarci a parlare in lingua straniera e a riprodurne i suoni caratteristici.

Leggere a voce alta

Per esercitare i muscoli dello speaking, Alex ci consiglia anche di leggere a voce alta i nostri testi preferiti (come libri, articoli, ecc..).

È una tecnica molto semplice ma anche molto efficace, che ci consente di prestare attenzione alla struttura grammaticale e sintattica della lingua che stiamo studiando.

La lettura di testi in lingua ci aiuta, ad esempio, a osservare le forme corrette, il vocabolario utilizzato e i tempi verbali.

Un esercizio, quindi, che ci spinge a parlare correttamente.

In più, abiamo il vantaggio di poter adattare la velocità di lettura alle nostre esigenze e al nostro livello .

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Visualizzazione

Questa tecnica consiste nell’immaginare situazioni in cui potremmo trovarci a parlare in lingua, per poi inventare dei dialoghi.

Come suggerisce Alex, potremmo ad esempio immaginare di ordinare un caffè al bar, o di telefonare per prendere appuntamento dal medico e, quindi, di avviare una conversazione inerente alla situazione specifica.

Un altro modo semplice, ma efficace, di praticare lo speaking.


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Cantare una canzone

Molti hanno iniziato ad appasionarsi a una determinata lingua cercando di capire i significati dei testi delle canzoni dei loro artisti preferiti.

Per chi ama la musica, il suggerimento è di studiare e memorizzare il testo di una canzone e poi… cantarla a squarciagola. 😉

Un ottimo modo, quindi, di praticare la lingua e, in più, fare “esercizi di canto“.

Una tecnica adatta anche a chi, come me, no sa cantare: in fondo, non è necessario che gli altri ci sentano; inoltre, possiamo sempre migliorare all’istante le nostre doti canore cantando sotto la proverbiale doccia! 😉

Questa tecnica ha anche il vantaggio di esporci, attraverso i testi, alla cultura a cui è legata la lingua straniera.

Memorizzare monologhi e poesie

Infine, un ottimo modo per praticare lo speaking da soli è quello di memorizzare monologhi e poesie.

I monologhi possono essere testi teatrali, ma anche dialoghi di film famosi che ci sono particolarmente piaciuti.

Questa tecnica ci consente di esercitare l’intonazione e il ritmo del testo, ma anche di parlare esprimendo delle emozioni, come può accadere in una conversazione reale.

Possiamo, ad esempio, fare lo shadowing di video di altre persone che recitano monologhi o poesie.

Conclusioni

La produzione orale è uno degli aspetti più importanti dell’apprendimento delle lingue, un banco di prova per valutare le nostre competenze, ma anche un modo per entrare in contatto diretto con i nativi.

Se, però, non abbiamo a disposizione qualcuno con cui parlare, possiamo sempre praticare lo speaking da soli.

Le cinque tecniche suggerite da Alex di Engvid e spiegate nell’articolo ci consentono, in modo semplice, di esercitare lo speaking rafforzando le nostre competenze linguistiche e di prepararci ad affrontare conversazioni autentiche (che, in un percorso di apprendimento, non dovrebbero comunque mai mancare).

Per migliorare le vostre competenze linguistiche, continuate a seguire il sito.

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Buona lettura… e buono studio!

Foto di copertina: Photo by Photo By: Kaboompics.com on Pexels.com


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