Vai al contenuto

Passo Dyatlov: l’enigma della montagna dei morti (podcast in francese)

Quello relativo al passo Dyatlov è uno dei misteri più inquietanti e appassionanti del XX secolo.

All’inizio di febbraio 1959, probabilmente la notte tra l’1 e il 2, nove giovani studenti russi perdono la vita mentre stanno facendo trekking nel gelido paesaggio innevato della parte settentrionale dei monti Urali, in quello che diventerà tristemente noto come “Passo Dyatlov“.

La tragedia viene ufficialmente attribuita al maltempo; ma, fin dall’inizio, le circostanze del ritrovamento pongono numerosi interrogativi.

La scena dell’incidente, infatti, sembra molto simile a quella di un crimine: la tenda in cui dormivano risulta essere stata tagliata dall’interno e le vittime vengono trovate distanti fra loro, con pochi indumenti addosso, nonostante il freddo, e in alcuni casi con capi appartenenti ad altri membri del gruppo.

Alcuni di loro presentano il cranio fracassato o il volto sfigurato e, in alcuni casi, dei traumi interni che i medici legali associano a traumi tipici di incidenti stradali.

L’unica certezza è che gli studenti sembrano essere fuggiti in tutta fretta da un pericolo imminente, al punto da andare a piedi nudi nello spesso strato di neve.

A oltre 60 anni di distanza, le indagini ufficiali e private sul massacro continuarono a moltiplicarsi.

A oggi, infatti, si contano 75 teorie, di ogni tipo: da un errore militare a venti mortali, fino a uno strano bagliore arancione avvistato in cielo.

La segretezza e il silenzio mantenuti negli anni dalle autorità russe non fanno che rafforzare i numerosi dubbi su questo enigma, che continua ad affascinare per le molte zone d’ombra ancora presenti.

Passo Dyatlov: le foto delle vittime
Le vittime dell’incidente del Passo Dyatlov – Fonte: BBC

Passo Dyatlov: l’episodio del podcast “L’Heure du Crime”

L’episodio “Affaire du Col Dyatlov : l’énigme de la montagne des morts“, del podcast True Crime “L’Heure du crime” della radio francese RTL, ripercorre il caso del Passo Dyatlov.

Il presentatore, il giornalista Jean-Alphonse Richard, ricostruisce minuziosamente gli eventi che hanno portato al ritrovamento della tenda dei giovani escursionisti e i loro corpi e analizza le teorie più accreditate.

Ad accompagnarlo in questo viaggio c’è il regista Matteo Born, che, per la televisione svizzera ha realizzato il documentario “Le Mystère Dyatlov, une affaire non résolue” (Il mistero Dyatlov, un caso irrisolto) trasmesso dal canale RTS.

Matteo Born ha visitato due volte i luoghi della tragedia e intervistato diverse persone ed è persuaso che le vittime siano state sorprese da qualcosa di estremamente violento nel cuore della notte.

Nel corso del suo documentario, disponibile gratuitamente sul sito di RTS, raccoglie diverse testimonianze a presenta quella che, a oggi, sembra essere la teoria più accreditata e supportata dalla scienza.

Ospite del programma “L’Heure di Crime” è anche Teodora Hadjiyska, creatrice del sito Dyatlov Pass e che, da 10 anni, continua a raccogliere informazioni e a indagare sul mistero del passo Dyatlov.

Teodora ha partecipato anche al documentario di Matteo Born, nel corso del quale ha esposto la propria personale teoria su cosa si accaduto sui monti Urali nel 1959.

https://open.spotify.com/episode/5WFiBB6AmE7EEPZaAJYnjS?si=1ede7bcbc0ff4e17
L’episodio di L’Heure du Crime dedicato al mistero del passo Dyatlov

L’episodio di è disponibile anche in versione video:

“Contre-enquête”: le mystère du col Dyatlov

Del caso del passo Dyatlov si è occupato anche un episodio del podcast “Contre-enquête“, presentato da Stéphane Berthomet, ex poliziotto francese che vive in Canada e lavora nel settore dei podcast dal 2017, a cui ho dedicato un articolo del blog.

Iscriviti alle newsletter!
ARTICOLO CORRELATO: Contenuti audio: perché sono utili per l’apprendimento delle lingue (e consigli di ascolto)
ARTICOLO CORRELATO: Podcast True Crime in francese

Scopri di più da Cristiano Bacchieri

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Ciao, fammi sapere cosa ne pensi!