Leggere libri in inglese è un ottimo modo per immergersi nella lingua e nella cultura locale e approfondirne vocabolario e stile.
Insieme ai contenuti audio e video, la lettura rientra fra i metodi di studio delle lingue attraverso i media, una modalità di apprendimento che ritengo fondamentale e di cui parlo nel blog e nelle newsletter.
L’offerta in termini di libri è, ovviamente, sterminata.
Per tentare di restringere il campo, ho deciso di puntare su un sistema semplice: scegliere fra i libri in inglese presenti nella mia libreria di casa. 😉
Si tratta di testi che ho acquistato o che mi sono stati regalati e che ritengo possano essere letture piacevoli, oppure delle interessanti idee per un regalo.
Ne ho scelti cinque, che vedrete anche in bella mostra sul mio piumone ikea preferito 😉
Libri in inglese: i miei consigli
“Playing for Pizza” di John Grisham
Iniziamo questo breve elenco con “Playing for Pizza” (“Il professionista“nella versione italiana), un romanzo di John Grisham, famoso autore best seller di romanzi di genere legal thriller.
Il romanzo che vi propongo, però, non rientra in quel genere.
Playing for Pizza, infatti, narra le vicende di Rick Dockery, un giocatore di football americano che, non riuscendo più a trovare un ingaggio nella prestigiosa NFL (National Football League) statunitense, si ritrova a giocare a Parma, in Italia.
Qui, il protagonista dovrà confrontarsi con una realtà molto diversa da quella a cui è abituato e, grazie all’esperienza vissuta con i compagni di squadra dei Panthers, team locale realmente esistente, maturerà una visione diversa della sua situazione personale e della vita in generale.
Ammetto di essere un po’ di parte, essendo Parma la mia città, ma ho trovato davvero molto piacevole la lettura di questa storia in cui, rispetto alle trame dei romanzi tradizionali di Grisham, che comunque amo molto, vengono messe in risalto delle vicende umane, raccontate con sensibilità, pur senza rinunciare a uno stile scorrevole.
P.S.: vorrei rassicurare chi non ama il football americano: non è un romanzo eccessivamente “sportivo”… 😉
“The Uncommon Reader”, di Alan Bennett
Proseguiamo con “The Uncommon Reader” (“La sovrana lettrice” in italiano), un romanzo breve dello scrittore, drammaturgo e sceneggiatore britannico Alan Bennett.
La “lettrice non comune” a cui fa riferimento il titolo dell’opera è la compianta e amatissima Regina Elisabetta II, la quale, dopo un incontro casuale con una biblioteca itinerante, si trasforma in un’avida lettrice di libri.
La storia narra le conseguenze di questa ossessione per la regina, la sua famiglia, i suoi consiglieri e il suo ruolo di monarca…
Questa storia mette in risalto, ancora una volta, le doti di scrittura sopraffina e l’ironia intelligente di Alan Bennet, uno dei miei autori preferiti.
Piccola nota linguistica: il titolo originale è un gioco di parole con l’espressione “common reader” (“lettore comune”), che fa riferimento a una persona che legge per puro piacere, in contrapposizione alla figura del critico o dello studioso.
“Nomadland”, di Jessica Bruder
“Nomadland: Surviving America in the Twenty-First Century” è un libro di genere nonfiction della giornalista americana Jessica Bruder.
L’opera esplora il fenomeno degli americani di una certa età che, in seguito alla grande recessione del 2007-2009, hanno adottato uno stile di vita nomade (“vandwelling“), viaggiando per gli Stati Uniti in cerca di un lavoro stagionale.
Nomadland mette in evidenza il lato oscuro dell’economia americana, che prefigura un futuro di precarietà estrema che potrebbe estendersi ad altre fasce della popolazione.
Allo stesso tempo, però, celebra l’eccezionale resilienza e creatività di persone che, per sopravvivere, hanno rinunciato a mettere radici in un luogo preciso, senza però perdere la speranza.
Dal libro è stato tratto l’omonimo film, premiato agli Oscar 2020 per il miglior film, la miglior regia e la miglior attrice (Frances McDormand), su un totale di sei nomination.
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“The No. 1 Ladies’ Detective Agency”, Alexander McCall Smith
“The No. 1 Ladies’ Detective Agency” è una serie di romanzi dello scrittore Alexander McCall Smith ambientati in Botswana.
Quello della foto è il primo romanzo della serie; complessivamente ne sono stati pubblicati 24.
Protagonista della storia è Mma Precious Ramotswe, una donna che, dopo un matrimonio fallito, decide di utilizzare l’eredità ricevuta dall’amato padre per trasferirsi a Gaborone, capitale del Botswana, acquistare una casa e trovare un ufficio in cui avviare l’attività di investigatrice privata.
I romanzi, raccontati in tono ironico, sono incentrati sulle avventure e le manie dei vari personaggi, oltre che sulle investigazioni di Mma Ramotswe, la quale, nella risoluzione dei casi, pone sempre al centro le persone e la loro personalità.
Anche il Botswana, con le sue caratteristiche geografiche e la sua cultura, riveste un ruolo centrale nelle vicende narrate; un’ambientazione ben nota ad Alexander McCall Smith, che ha trascorso buona parte della vita in Africa.
Dalla serie è stata tratta una serie omonima, coprodotta dalla BBC e dalla statunitense HBO.
L’episodio pilota, della durata di 109 minuti, è stato diretto dal regista inglese Anthony Minghella.
“The Prodigal Tongue”, di Lynne Murphy
Per concludere questo elenco di libri in inglese, vi propongo un testo dedicato proprio alla lingua inglese e, in particolare, al rapporto di amore/odio tra inglese britannico e inglese americano.
In “The Prodigal Tongue“, infatti, Lynne Murphy, linguista americana che da anni vive in Gran Bretagna dove insegna linguistica all’università, analizza in modo approfondito il rapporto spesso conflittuale tra le varianti di inglese parlate nelle due sponde dell’Atlantico.
Basandosi su fatti storici e dati statistici, ma senza rinunciare a uno stile scorrevole a tratti ironico, l’autrice racconta l’origine della “separazione” tra l’inglese britannico e quello americano e le evoluzioni successive che hanno portato alla nascita di differenze sotto diversi punti di vista.
Lynne Murphy, inoltre, smentisce molti dei preconcetti che circondano l’inglese americano, accusato di “corrompere” l’inglese britannico con discutibili americanismi; accuse che, spesso, risultano infondate e si basano unicamente su meri pregiudizi nazionalistici.
Un libro estremamente piacevole, istruttivo e divertente per conoscere e approfondire le caratteristiche delle due varietà dominanti della lingua inglese.
Lynne Murphy è anche autrice di un interessante blog sull’argomento, “Separated by a common language“, in cui pubblica periodicamente aggiornamenti e curiosità.
Conclusioni
I libri in inglese ci aiutano a espandere il vocabolario e a familiarizzare con le strutture grammaticali e sintattiche e i dialoghi tipici di questa lingua.
Rispetto ai tradizionali libri di testo, inoltre, ci consentono di trascorrere dei momenti piacevoli e, magari, distrarci un po’ dalla vita quotidiana.
Ovviamente, va benissimo anche se ottenete lo stesso effetto con una tavola di coniugazione dei verbi. 😉
Mi auguro che questo articolo vi abbia fornito spunti utili per la scelta di un libro da leggere o regalare.
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Buona lettura… e buono studio!
Foto di copertina: Photo by Emily on Pexels.com
Sono l’autore del sito; lavoro come traduttore professionista dall’inglese e dal francese e in questi articoli ti parlo della mia passione per le lingue straniere e condivido con te suggerimenti e idee per migliorare le tue competenze linguistiche.
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