Una delle domande più frequenti che mi vengono poste quando dico che studio il francese è: “ma i francesi sono scortesi?“.
In alcuni casi non è nemmeno una domanda. 😉
Può sembrare un’affermazione superficiale, e sicuramente la è, però offre l’opportunità di approfondire l’importante questione delle differenze culturali.
Perché le differenze esistono: talvolta sono macroscopiche, altre volte più sottili, ma restano fondamentali, perché fanno parte del linguaggio e, se fraintese, possono portare a problemi comunicativi.
La capacità di interpretare le differenze culturali, quindi, è una un’abilità fondamentale da integrare alle competenze linguistiche.
L’idea per questo articolo mi è venuta ascoltando l’episodio “Pourquoi les Français vous semblent froids et désagréables ? ” del podcast “Le français avec fluidité” (che trovate in fondo all’articolo, la cui trascrizione è disponibile qui).
Pesche vs. Noci di cocco
Nel podcast, per spiegare il comportamento freddo dei francesi nelle prime interazioni, il presentatore Fabien ricorre a due metafore interessanti: le pesche e le noci di cocco, abbinate a due approcci culturali totalmente diversi.
Le culture “pesca”
Quando è matura, la pesca all’esterno è morbida; all’interno, invece, presenta un nocciolo duro.
Alcune culture sono così: a un primo impatto, le persone appaiono amichevoli, sorridenti, accoglienti e calorose.
E si aprono facilmente, parlando senza problemi della loro vita privata.
Spesso ricorrono fin da subito al “tu“, mentre il “voi” è utilizzato più raramente (nei Paesi di lingua inlgese, ad esempio, non esiste nemmeno una distinzione).
Inoltre, i rapporti di lavoro tendono a essere più amichevoli.
Nel caso delle pesche, però, la relazione difficilmente andrà oltre, e sarà più difficile entrare nelle loro cerchie sociali e creare amicizie profonde.
Le culture “pesca” si trovano, ad esempio, nel continente americano, sia a Nord che a Sud, in Spagna, Giappone e Australia.
Le culture pesca sono ottime per i turisiti, perché il rapporto è amichevole fin da subito e non ha bisogno di diventare profondo.
Le culture “noce di cocco”
Altre culture, invece, sono come la “noce di cocco“, che all’esterno è dura, ma all’interno è morbida e dolce.
Al primo incontro, le persone “noce di cocco” appaiono fredde e rigide, tendono a essere diffidenti e non amano parlare di sé.
Anche i professionisti sembrano scortesi con i clienti, perché non li conoscono; al lavoro, i rapporti sono molto formali e si usa sempre il “voi“.
Col tempo, però, quando la conoscenza viene approfondita e si crea fiducia, i rapporti diventano più profondi e si sviluppa un interesse per l’altro.
Le persone “noce di cocco”, infatti, non si sforzano di piacere agli altri, ma preferiscono puntare sulle relazioni profonde.
La Francia
La Francia, come avrete capito, ha una cultura noce di cocco e appare fredda all’apparenza.
Ma questo vale anche per Paesi come la Germania, i Paesi scandinavi e alcuni paesi asiatici.
Ovviamente, in Francia esistono delle differenze a livello regionale: Marsiglia, ad esempio, più vicina all’Italia o alla Spagna, è una città che tende più al tipo pesca.
Anche nell’ambito della francofonia (ovvero i Paesi di lingua francese), ci sono delle differenze: in Québec, ad esempio, le persone sono più tipo pesca, vista la vicinanza alla cultura americana.
Francesi: istruzioni per l’uso
Come spiegato nell’episodio di “Le français avec fluidité“, in generale, a un primo impatto i francesi tendono senza dubbio ad apparire più distaccati rispetto ad altre culture.
Per evitare incomprensioni o situazioni imbarazzanti, è importante capire come rivolgersi a loro, garantendo così una comunicazione efficace.
Per questo, Fabien ci fornisce alcuni consigli.
Per prima cosa, è importante capire che per i francesi l’educazione è fondamentale.
Quindi, dobbiamo utilizzare sempre le formule di cortesia: bonjour, merci, s’il vous plaît, pardon, ecc.
Attenzione: mai dimenticarle! 😉
Inoltre, Fabien ci suggerisce di:
- non utilizzare mail il “tu”con uno sconosciuto
- optare per un linguaggio informale (es. monsieur, madame) o chiamare la persona per nome
- non sorridere troppo
- non fare battute
- evitare di fare domande indiscrete
- evitare comportamenti stravaganti
In caso contrario, si sentiranno a disagio (mal à l’aise).
Questo video di “Français Authentique” ci fornisce una guida per capire quando utilizzare “tu” e “vous”:
ARTICOLO CORRELATO: I registri linguistici del francese
In generale, quando ci si approccia a una nuova cultura, la cosa migliore da fare è:
- rispettare i rituali e le formalità locali
- accettare che la cultura sia diversa e che non possa essere cambiata
- osservare le persone per capire come gestiscono le relazioni

Quindi, i francesi sono scortesi?
Nella maggioranza dei casi, i francesi tendono a creare legami profondi, ma solo dopo diversi incontri, quando hanno avuto l’opportunità di conoscere meglio l’altra persona.
È per questo che hanno una pessima reputazione: i turisti vedono solo il comportamento freddo e distaccato dei primi incontri.
Come avviene un po’ ovunque, questo vale soprattutto per le grandi città, dove il mondo va veloce e la gente è stressata; nei piccoli centri c’è una maggiore apertura.
In generale, comunque, se non si parla bene la lingua o non si rispettano i codici comunicativi locali, sarà più difficile creare una relazione positiva con un francese.
Ovviamente, l’esito delle interazioni dipende anche dalla persona e dal contesto; ma, in generale, funziona così.
E questo è particolarmente vero negli ambienti professionali.
Per approfondire la questione, potete guardare questo video con le 12 cose da non fare assolutamente in Francia:
Conclusioni
I francesi sono scortesi?
Non necessariamente.
È importante capire che, durante la prima interazione, un francese apparirà distante per una questione culturale, non perché prova sentimenti negativi nei nostri confronti.
Ed è un comportamento che non è riservato solo ai turisti: un francese, infatti, si comporterà così anche con altri francesi che non conosce.
Ma, se dopo il primo incontro, ci propone di rivederci, vuol dire che ha fiducia in noi e vuole costruire legami duraturi.
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Per evitare di partire col piede sbagliato, è meglio essere il più possibile cortesi ed educati.
È una sensazione che ho avuto fin dalla prima volta che ho visitato Parigi: ho capito subito, ad esempio, che dire bonjour quando si entra in un negozio fa una grande differenza in termini di esperienza cliente… 😉
Tra l’altro, a dirla tutta, essere educati non mi pare una pretesa eccessiva da parte loro.
Si tratta, però, di un comportamento che non può essere dato per scontato: nei Paesi angolsassoni, ad esempio, salutare quando si entra in un negozio non fa parte delle “regole di condotta” standard.
In generale, per esperienza personale, posso dire che i francesi possono rivelarsi molto simpatici e disponibili; come dice Fabien, occorre avere il tempo di conoscerli a fondo.
E non dimentichiamoci che, a qualunque latitudine, anche il nostro atteggiamento verso gli altri fa la differenza!
Quindi, i francesi sono scortesi? No! Sono solo noci di cocco! 😉
E noi italiani, quale frutto siamo?!?
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Foto di copertina: Photo by fauxels on Pexels.com
Sono l’autore del sito; lavoro come mediatore linguistico dall’inglese e dal francese e in questi articoli ti parlo della mia passione per le lingue straniere e condivido con te suggerimenti e idee per migliorare le tue competenze linguistiche.
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