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Fare domande in francese: differenze di registro ed esempi

I motivi per studiare una lingua possono essere tanti: c’è chi lo fa per avere maggiori opportunità lavorative, chi intende trasferirsi nel paese in cui quella lingua è parlata e chi desidera comunicare al meglio con la persona che ama.

Molti, poi, lo fanno per puro piacere: studiare le lingue, infatti, può essere fonte di grande soddisfazione, oltre ad avere molti benefici sul cervello, come conferma la scienza.

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Come sappiamo bene, però, l’apprendimento delle lingue richiede impegno e costanza.

E, in molti casi, è accompagnato dalla paura di sbagliarsi, soprattutto quando ci si trova a parlare con dei nativi.

A voi è mai capitato?

A me sì, e credo sia un comportamento tipico di noi umani, perché temiamo di essere giudicati.

Come sempre, il modo migliore per superare una paura è di affrontarla. 😉

Quindi, non ci resta che continuare ad approfondire le nostre competenze a metterle in pratica!

A partire dalle domande: saper porre delle domande, infatti, è una delle componenti fondamentali delle conversazioni umane, perciò è importante saperle gestire al meglio anche quando comunichiamo in lingua.

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Tuttavia, non è sempre facile.

Per capire qual è il modo migliore di porre domande in francese, vediamo i suggerimenti proposti da un video di Johan del canale YouTube di Français Authentique (che potete trovare in fondo all’articolo), di cui parlo spesso perché lo ritengo una fonte molto utile per l’apprendimento del francese.

Johan di Français Authentique, come fare domande in francese
Johan di Français Authentique

Questo video, in particolare, ci spiega in modo dettagliato come fare domande in francese, tenendo anche conto dei diversi registri linguistici.

Come ci ricorda Johan, durante una conversazione in lingua straniera è più facile rispondere a una domanda che porla, perché le opzioni a disposizione sono diverse e c’è il rischio di s’embrouiller e complicarsi la vita.

Imparando a chiedere qualcosa nel modo giusto, però, acquisiremo sicurezza, dimostreremo al nostro interlocutore una maggiore padronanza della lingua e, cosa non meno importante, riusciremo a ottenere la risposta che desideriamo. 😉

Vediamo insieme i consigli di Johan.

Domande che prevedono come risposta oui / non / si

Per iniziare, Johan ci suggerisce alcune domande a risposta chiusa, che prevedono le opzioni “oui“, “non” o “si“.

Il “si” è una particolarità della lingua francese e si utilizza come risposta affermativa a una domanda negativa.

Ovviamente, trattandosi del francese, dovevano aggiungere una piccola complessità anche a risposte semplici. 😉

È un elemento che non sempre viene spontaneo utilizzare e, quindi, a cui prestare particolare attenzione.

Ecco alcuni esempi di domande.

Inversion sujet / verbe

È la modalità “formale” di porre le domande, appresa a scuola, e utilizzata nel registro più formale, o soutenu.

Avez-vous trouvé vos clefs ?

Ai-je oublié de t’appeler ?

A-t-il déjà rencontré tes parents ?

Quest’ultimo esempio ci ricorda che, quando il verbo termina con una vocale, si aggiunge una “t” tra verbo e soggetto.

Va-t-il venir ?

È importante conoscere questo registro per capirlo quando lo sentiamo o lo leggiamo.

Nel linguaggio corrente, però, risulta più naturale la formula “es-ce que“.

Est-ce que

Questo modo di porre domande è più usuale nella forma orale.

La struttura è: est-ce-que + sujet + verbe

Est-ce que tu as faim ?

Est-ce que j’ai oublié mon sac chez toi ?

Est-ce qu’il rest du gâteau ?

Per quest’ultimo esempio, la versione nel registro soutenu verrebbe costruita così: reste-t-il du gâteau ?“.

Cambiare l’intonazione

Questa è la modalità più semplice, analoga a quanto facciamo in italiano, e viene utilizzata soprattutto nel linguaggio comune o familiare.

In questo caso, la costruzione è la stessa di una frase normale (sempre sujet + verbe + reste de la phrase), ma l’intonazione è crescente (intonation montante).

T’as pas faim ?

N.B.: come abbiamo visto all’inizio dell’articolo, in caso di risposta affermativa, qui occorre utilizzare il “si“.

Je suis en retard ?

Elle est encore là ?

Domande la cui risposta non può essere oui / non / si

Successivamente, nel video di Français Autenthique Johan analizza le domande che prevedono una risposta aperta.

La réponse est une chose

Se la risposta è una “cosa“, si utilizza questa costruzione: qu’est-ce que + sujet + verbe

Qu’est-ce que tu fais ?

Oppure: qu’est ce qui + verbe

Qu’est ce qui se passe ?

La réponse est une personne

Quando la risposta è una persona, la costruzione è: qui est-ce que + sujet + verbe

Qui est-ce que tu attends ?

Oppure: qui est-ce qui + verbe

Qui est-ce qui est là ?

Parole interrogative per costruire le domande

Ora vediamo una serie di parole interrogative utilizzate per fare domande in francese e, quindi, da aggiungere alle forme già viste.

Qui

Si utilizza per porre domande su una persona, nelle tre forme:

Qui attends-tu ?

Qui est-ce que tu attends ?

Tu attends qui ? / T’attends qui ?

Que / quoi

Per fare domande in riferimento a una cosa:

Que mange-t-il ?

Qu’est-ce qu’il mange ?

Il mange quoi ?

Per porre domande in riferimento a un luogo:

Où allez-vous ?

Où est-ce que vous allez ?

Où allez-vous ?

Quand

Per chiedere qualcosa in riferimento a un momento nel tempo:

Quand partez-vous ?

Quand est-ce que vous partez ?

Vous partez quand ?

Comment

Può essere utilizzato per chiedere la descrizione di qualcosa:

Comment vont-ils ?

Comment est-ce qu’ils vont ?

Comment ils vont ?

Pourquoi ?

Si utilizza in riferimento a una motivazione:

Pourquoi ne me réponds-tu pas ?

Pourquoi est-ce que tu ne me réponds pas ?

Pourquoi tu (ne) me réponds pas ?

N.B.: nel linguaggio comune, soprattutto all’orale, il “ne” della negazione è facoltativo.

Combien

Si utilizza per porre domande in riferimento a una numero:

Combien d’enfants a-t-il ?

Combien d’enfants est-ce qu’il a ?

Combien il a d’enfants ?

Combien de temps

Questa formula viene utilizzata per porre domande relative a una durata.

Combien de temps avez-vous habité en France ?

Combien de temps est-ce que vous avez habité en France ?

Combien de temps tu as / t’as habité en France ?

Fare domande in francese
Photo by Leeloo The First on Pexels.com

Bonus

Dopo aver analizzato i diversi modi di fare domande in francese, vi suggerisco di concludere con un breve video che fornisce alcuni suggerimenti su come porre le domande nel modo giusto.

Conclusioni

Conoscere le diverse modalità con cui fare domande in francese è indispensabile per rendere le conversazioni più interessanti e ottenere le informazioni desiderate.

Oltre alle questioni grammaticali, è importante tenere conto delle diversità di registro, che influenzano la costruzione delle domande e denotano una buona padronanza della lingua.

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Per risultare più naturali nelle conversazioni di tutti i giorni, ad esempio, è preferibile evitare l’inversione soggetto/verbo e cambiare intonazione.

Inoltre, per parlare come i nativi, possiamo anche utilizzare le contrazioni.

Si tratta, comunque, di opzioni che si acquisiscono col tempo e la pratica.

Migliorare la capacità di porre domande ci consentirà di affinare le nostre competenze in francese e renderà molto più efficace il nostro modo di comunicare.

Per ripassare quanto abbiamo visto e praticare l’ascolto, vi consiglio di guardare il video di Johan riportato in fondo all’articolo.

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Immagine di copertina: Photo by Leeloo The First on Pexels.com


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