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7 nuovi termini culinari in inglese

Confesso di avere un rapporto ambivalente con la cucina: conflittuale se mi trovo ai fornelli, idilliaco quando sono seduto a tavola... 😉

In entrambi i ruoli, sono sempre incuriosito dai termini e dalle prassi che caratterizzano quella che considero una vera e propria forma d’arte.

Quando poi il mondo della cucina è espresso in un’altra lingua, la mia curiosità è ancora maggiore.

Nel blog ho già parlato di termini culinari in lingua inglese, in particolare in un articolo dedicato proprio all‘inglese in cucina e in uno più specifico sui phrasal verbs relativi alla preparazione dei piatti.

L’inglese, come ogni altra lingua, ha codificato dei vocaboli specifici per questo ambito.

Accanto ai termini più comuni e tradizionali si aggiungono costantemente nuove espressioni, che riflettono l’evoluzione delle tendenze e delle tecniche e che vanno ad arricchire il linguaggio utilizzato in cucina.

In questo articolo, vi parlo di sette nuovi termini culinari entrati negli ultimi anni nella lingua inglese (e non solo), presentati in un articolo del sito Linguaholic.

Vediamoli insieme.

7 nuovi termini culinari in inglese
Photo by fauxels on Pexels.com

7 nuovi termini culinari in inglese

Flexitarian

Il flexitarian (“flexitariano”) è una persona che segue principalmente una dieta a base vegetale, ma che, occasionalmente, include anche carne e altri prodotti animali.

Fexitarian è una parola macedonia (in inglese portmanteau“, prestito linguistico dal francese) che combina i termini “flexible” e “vegetarian“, sottolineando così un approccio alimentare adattabile.

Come spiega Linguaholic, la dieta flexitariana ha guadagnato popolarità in quanto le persone cercano di ridurre il consumo di carne per motivi di salute, ambientali ed etici, senza impegnarsi completamente nel vegetarianismo o nel veganismo.

Plant-based

Chi segue una dieta a base di prodotti plant-based (in italiano “a base vegetale” o, più semplicemente, “vegetali”) privilegia gli alimenti di origine vegetale, come frutta, verdura, noci, semi e cereali integrali, pur non essendo necessariamente vegetariano o vegano.

L’aumento delle diete a base vegetale ha portato all’introduzione sul mercato di un gran numero di prodotti innovativi a base vegetale, come i sostituti della carne e le alternative ai latticini, che vengono indicati espressamente come “plant-based”.

Questa tendenza si allinea con il crescente interesse dei consumatori per la salute e la sostenibilità, determinando cambiamenti sia nella cucina casalinga che nei menu dei ristoranti.

Sous-vide

Il sous vide, termine francese che significa letteralmente “sottovuoto”, è una tecnica di cottura in cui gli alimenti vengono inseriti in un sacchetto sigillato sottovuoto e cotti in un bagno d’acqua a una temperatura precisa e costante.

Questo metodo garantisce una cottura uniforme, conservando l’umidità e il sapore dei cibi.

Il metodo sous-vide ha trasformato la cucina sia in ambito professionale che casalingo, consentendo un maggiore controllo sul processo di cottura.

Il risultato è un piatto cotto alla perfezione, con una consistenza e un sapore migliori, spesso difficili da ottenere con i metodi di cottura tradizionali.

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Umami

L’umami, spesso descritto come il quinto gusto insieme a dolce, acido, amaro e salato, è un sapore sapido che si trova negli alimenti ricchi di glutammati.

La parola “umami” in giapponese significa “squisitezza” o “gusto buono” e fa riferimento all’esaltazione del profilo gustativo complessivo dei piatti.

L’identificazione e l’aggiunta dell’umami ha rivoluzionato la cucina, aiutando gli chef a creare piatti più saporiti e soddisfacenti.

Gli alimenti ad alto contenuto di umami sono spesso utilizzati per rendere più intenso il sapore di brodi e salse, diventando una componente importante di molte cucine nel mondo.

Hyperlocal

L’approvvigionamento hyperlocal (“iperlocale”) rappresenta un ulteriore passo avanti del concetto di “farm-to-table” (“dalla fattoria alla tavola”), puntando su ingredienti provenienti dalle immediate vicinanze di un ristorante o addirittura coltivati in loco.

Rientrano in questa forma di approvvigionamento gli orti sul tetto, le fattorie urbane e gli appezzamenti di proprietà dei ristoranti.

Il movimento iperlocale esalta la freschezza e il sapore degli ingredienti e riduce drasticamente l’impronta di carbonio associata al trasporto degli alimenti.

Inoltre, sostiene l’agricoltura urbana e offre agli chef un controllo diretto sulla qualità e sulla varietà dei prodotti utilizzati per la preparazione dei loro piatti.

Ghost Kitchens

Le ghost kitchens (“cucine fantasma”), note anche come “cloud kitchens” o “virtual kitchens“, sono spazi di cucina commerciali che si rivolgono esclusivamente a ordini e consegne online.

Queste cucine non hanno un’opzione di ristorazione tradizionale e spesso servono più marchi di ristoranti da un’unica sede.

Le cucine fantasma hanno rivoluzionato il settore delle consegne dei piatti a domicilio, riducendo i costi generali associati alla gestione di un ristorante tradizionale, permettendo a chef e imprenditori di sperimentare nuovi concetti e menu senza l’onere finanziario di mantenere un locale fisico.

Questo modello ha acquisito una notevole diffusione, soprattutto con l’aumento delle app per la consegna dei piatti a domicilio e con l’incremento della domanda di cibo d’asporto durante la pandemia da covid 19.

Molecular Gastronomy

La molecular gastronomy (“gastronomia molecolare”) è una sotto disciplina della scienza dell’alimentazione che cerca di comprendere e sperimentare le trasformazioni fisiche e chimiche degli ingredienti durante la cottura.

La gastronomia molecolare utilizza tecniche e strumenti della chimica e della fisica per creare piatti innovativi e spesso sorprendenti, consentendo una maggiore libertà creativa.

Gli chef, infatti, la utilizzano per decostruire e reimmaginare i piatti tradizionali, creando nuove consistenze e sapori.

Le tecniche come la sferificazione, le schiume e il congelamento con azoto liquido sono diventate caratteristiche di questa cucina modernista, che offre ai commensali un’esperienza culinaria multi sensoriale.

Conclusione

La cucina è, spesso, un argomento di conversazione.

E questo vale anche quando ci si ritrova a parlare con degli stranieri, dal momento che, sia in contesti lavorativi che informali, è frequente ritrovarsi intorno a un tavolo per degustare insieme i piatti locali.

Per questo, è importante conoscere i termini legati direttamente o indirettamente alla cucina; non solo quelli più tradizionali legati alla preparazione dei piatti, ma anche quelli più moderni, influenzati dai mutamenti della società e della tecnologia.

I 7 nuovi termini culinari in inglese di cui vi ho parlato in questo articolo testimoniano l’evoluzione della cucina e, di conseguenza, il vocabolario utilizzato per descriverla.

Per approfondire questi termini, potete leggere l’articolo completo su Linguaholic.

E, per migliorare ulteriormente le vostre competenze linguistiche, vi consiglio di seguire il blog e di iscrivervi alla newsletter “English & The Media“, per ricevere consigli su contenuti in inglese da leggere, guardare e ascoltare! 

Foto di copertina: Photo by Sebastian Coman Photography on Pexels.com


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