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10 consigli per creare contenuti di qualità

Creare contenuti di qualità: è questo l’obiettivo di ogni blogger.

E, ora che ho deciso di riprendere le redini del mio blog, è diventato anche il mio. 😉

Sì, “riprendere”, perché avevo creato questo sito proprio con l’intento di condividere contenuti sotto forma di blog.

Fin da subito, mi sono dedicato alla comunicazione on line, finendo con il focalizzarmi sulle web series, fenomeno che all’epoca aveva attirato particolarmente la mia attenzione, perché stavo cercando di realizzare la serie web che avevo appena scritta.

Poi, come spesso accade, gli impegni, la scarsa motivazione e la mancanza di un progetto ben definito, hanno fatto diradare sempre più le uscite dei miei post, fino a farli sparire del tutto dal sito.

Ora che sto costruendo un nuovo progetto di Personal Branding – che, a poco a poco, si svelerà – ho deciso di riprendere a scrivere.

In questo mio nuovo sforzo sono aiutato dai tanti blog, podcast e canali YouTube – principalmente in inglese e francese – che seguo quotidianamente per tenere allenate le mie sonoscenze linguistiche, utili nella mia professione di traduttore freelance e all’acquisizione di nuove competenze.

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Estelle Ballot - contenuti di qualità

Recentemente, ho scoperto “Le podcast du Marketing” di Estelle Ballot, marketer e imprenditrice francese. In uno degli ultimi episodi, “10 conseils pour créer du contenu de qualité” (“10 consigli per creare contenuti di qualità“), Estelle illustra 10 passi da seguire per la creazione di contenuti di qualità.

Esattamente quello di cui avevo bisogno. Per questo ho deciso di dedicare un post alla condivisione di questi punti, utili a tutti coloro che scrivono o desiderano scrivere contenuti per il web.

Le podcast du marketing: 10 conseils pour créer du contenu de qualité

Cosa si intende per contenuti di qualità

Estelle apre l’episodio fornendo la sua definizione di contenuto di qualità: un contenuto rilevante indirizzato a un pubblico specifico.

Quello che scriviamo, infatti, non sarà utile per tutti, perché è scritto e pensato avendo in mente un lettore specifico, che rispecchia la nicchia che avremo individuato.

L’obiettivo del nostro testo è quello di generare delle reazioni, suscitare curiosità, interesse o, magari, anche un dibattito.

In ogni caso, è un contenuto che non lascia indifferenti.

Perché è così importante creare un contenuto di qualità? Le ragioni, spiega la podcaster, sono diverse:

  • porta traffico al proprio sito Internet;
  • migliora il posizionamento sui motori di ricerca;
  • genera dei lead (nuovi contatti e potenziali clienti);
  • contribuisce, nel medio termine, all’aumento delle vendite del proprio prodotto/servizio;
  • E, aspetto non meno importante, ci presenta come esperti nel nostro campo.

Ecco, quindi, i 10 consigli per migliorare la scrittura.

1) Definire il proprio pubblico

Scriviamo i nostri contenuti avendo in mente una persona specifica (l’Internet persona, ovvero l’identikit del nostro cliente ideale).

Tutto ciò che viene scritto sul nostro sito o blog è rivolto a questa specifica persona.

Anch’io ho creato la mia – o, meglio, le mie – Internet persona, che corrispondono ai miei clienti ideali e che condividerò prossimamente sul blog.

Magari qualche mio lettore si identificherà… 😉

Per riuscire a creare una persona credibile e utile, è fondamentale riuscire a identificare i problemi o le questioni che si trova ad affrontare, per fornire una risposta precisa alla domanda che ha inserito nella stringa di ricerca di Google.

2) Piano editoriale

Il piano editoriale è uno strumento che consente di organizzare la creazione di contenuti, migliorando la produttività, oltre a incentivare l’autore a continuare a produrre contenuti ed evitare, così, la temutissima pagina bianca.

Il consiglio di Estelle Ballot è quello di creare un “guscio semantico” (“semantic cocoon” in inglese, “cocon sémantique” in francese) che lega fra loro articoli caratterizzati da un argomento o un tema comune.

È una soluzione interessante per i lettori e che piace molto a Google.

Il piano editoriale, inoltre, consente di evitare la ripetizione dei contenuti.

3) Creare contenuti migliori di quelli dei propri competitor

Inutile dire che la scrittura di qualità implica la creazione di contenuti originali.

Non tutti sono concordi sul fatto che, in termini di SEO, la duplicazione di contenuti possa penalizzare ma, comunque, è ovvio che a nessuno piaccia leggere due volte lo stesso contenuto.

Tuttavia, la marketer francese ci ricorda che, per essere originali, non è necessario reinventare la ruota ogni volta: possiamo anche leggere gli articoli migliori scritti da altri per trarre ispirazione e migliorarne il contenuto, affinché Google preferisca i nostri. 😉

Lo scopo, quindi, resta quello di creare il miglior contenuto possibile.

4) Aggiungere emozione ai contenuti

L’obiettivo, in questo caso, è quello di proiettarsi sugli altri: abbiamo tutti bisogno di esempi ed emozioni, che favoriscono la proiezione e la a visualizzazione.

In che modo possiamo suscitare emozioni?

Raccontando delle storie (l’antico e ancora tanto amato storytelling…).

Nella costruzione di una strategia editoriale, è importante tenere presente che raramente le persone prendono decisioni razionali.

Anche se pensiamo il contrario, infatti, le nostre decisioni hanno quasi sempre un contenuto emozionale.

Come diceva il fisico e matematico Blaise Pascal: “le cœur a ses raisons que la raison n’a point ” (“Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”).

Per comprendere questo meccanismo, è importante capire il funzionamento del cervello.

Il nostro cervello riceve milioni di informazioni ogni giorno: per riuscire a elaborarle, si orienta verso quelle che sono in grado di generargli conforto.

Si indirizza verso ciò che ritiene essere già la verità.

Per questo motivo, si trova d’accordo con le persone che la pensano allo stesso modo.

Perché, così facendo, può generare l’emozione che si prova nel sapere di essere nella stessa situazione e di capirsi a vicenda.

Ci sentiamo rassicurati: pensiamo la stessa cosa, quindi dev’essere la verità.

Anche se – ovviamente – ciò non è necessariamente vero.

L’arte dello storytelling, in fondo, consiste proprio nel dire alle persone che non sono sole.

5) Scrivere correttamente

Scrittura concisa e precisa

  • L’obiettivo è quello di scrivere un contenuto chiaro e di facile lettura;
  • Una tecnica utile è quella di scrivere come se lo si facesse per i bambini, senza cercare di passare per guru; le persone cercano informazioni utili, non sono interessate ad avere davanti a sé autori pedanti che si mettono su un piedistallo;
  • Quindi: testi facili, concisi e facili da leggere.

Scrivere correttamente

  • Attenzione agli errori di ortografia e di grammatica! Ovviamente, tutti li commettiamo, ma è fondamentale dedicare del tempo alla rilettura: gli errori hanno un effetto negativo non solo sulla piacevolezza della lettura, ma anche sulla credibilità dell’autore.

Scrivere a sufficienza

  • Quando si parla di scrittura, le dimensioni contano… 😉
  • In generale, servono almeno 800 parole per avere un buon articolo o, comunque, un articolo considerato interessante da Google. E gli articoli meglio posizionati hanno, di solito, una lunghezza di circa 1.500-2.000 parole;
  • Un articolo più lungo viene percepito come più utile e preciso.

Illustrare il contenuto

  • Per facilitare la lettura;
  • Acquisire un’informazione in modo più semplice (un’infografica, ad esempio, può veicolare un concetto in modo più efficace);
  • Un’immagine aiuta a fissare i contenuti.

6) Inserire dei link

Si possono utilizzare due tipi di link:

  • Link esterni: siti di riferimento relativi al contenuto; meglio evitare, però, quelli a siti di e-commerce, perché Google potrebbe considerarli come pubblicità;
  • Link interni, fra i propri articoli che trattano un argomento o tema comune, per creare un guscio semantico, come indicato al punto 2).

7) Un titolo d’impatto

Il titolo è il biglietto da visita di ogni nostro articolo: è importante dedicare un po’ di tempo alla creazione di titoli forti; un buon titolo attira l’interesse dei lettori e li invita a leggere il contenuto.

Nell’episodio vengono citate le statistiche di Copyblogger : in media, 8 persone su 10 leggono il titolo, ma solo 2 su 10 proseguono con il resto del contenuto.

Senza un buon titolo, il nostro articolo – frutto di tanto tempo e fatiche – non riceverà l’attenzione che merita (come avviene per l’oggetto delle e-mail).

Da evitare i titoli ingannevoli, molto diffusi sulla rete, anche sui siti delle testate giornalistiche.

8) Il contenuto deve portare a un’azione

Per Estelle Ballot, non si scrive per costruire la propria credibilità.

Indubbiamente un testo scritto bene può contribuire a renderci più credibili, ma non deve essere l’obiettivo principale: si scrive in primo luogo per aiutare il proprio pubblico, per informare o risolvere un problema.

Il lettore non cerca la teoria, ma un’azione; deve poter fare qualcosa con il contenuto che legge: ottenere un consiglio utile da mettere in pratica o, meglio ancora, risolvere un problema.

9) Creare engagement

Nel podcast viene citato Joe Pulizzi, autore famoso per il content marketing, secondo il quale “l’unico modo per mantenere il proprio successo nel lungo termine è quello di creare costantemente engagement con il proprio contenuto“. 

Si tratta di uno degli aspetti più difficili: riuscire a generare delle reazioni, che migliorano il posizionamento su Google, che associa l’engagement ai contenuti più interessanti.

L’idea è quella di invitare i lettori a commentare: è importante, quindi, porre domande o avere un’opinione precisa che possa generare un dibattito.

Preferendo un stile conversazionale, perché è preferito dai motori di ricerca e dai lettori: nessuno ama leggere un tono pedante o autoritario.

Una conversazione che avvicina, quindi.

Perché creare engagement? Perché in questo modo sarà più probabile che il contenuto venga condiviso sui social network, ottenendo maggiore visibilità, o che generi interazione direttamente sul sito, con buoni risultati in termini di SEO, perché verrà percepito da Google come contenuto di valore.

10) Ottenere dei backlink 

I backlink sono i link presenti su altri siti e che puntano verso il nostro sito.

Più questi siti sono autorevoli e sono collegati al nostro, più Google ci vedrà come punto di riferimento in quel determinato ambito.

Avere dei backlink utili è considerato una delle tecniche più efficaci in chiave SEO.

Cosa si può fare per ottenere dei backlink?

Per prima cosa, evitare di acquistarli: se Google se ne accorge, le conseguenze possono essere molto negative.

Un buon metodo è quello suggerito dal Neil Patel: per prima cosa, occorre identificare i backlink dei concorrenti, utilizzando lo strumento gratuito messo a disposizione dal guru della SEO: https://neilpatel.com/fr/backlinks/

Neil inviata a scrivere agli autori di quegli articoli per segnalare che si ha un articolo migliore da proporre, indicando di cosa tratta l’articolo e suggerendo di aggiornare il link.

Conclusioni

Ovviamente, non bisogna dimenticare che un contenuto avrà valore solo se verrà letto, quindi dovremo far sapere che esiste…

La SEO è un buon inizio, ma non basta, perché la concorrenza è tanta. Quindi è importante aggiungere anche una buona strategia di comunicazione: il contenuto deve essere condiviso su tutte le piattaforme: social, mailing list e, eventualmente, anche la pubblicità.

È importante essere costanti: postare sempre con la stessa frequenza, anche la stessa data e ora, per creare degli appuntamenti fissi (utili sia per il lettori che per Google).

Sicuramente terrò in considerazione i consigli di Estelle Ballot in fase di redazione dei miei articoli.

Mi aiuteranno a creare contenuti di qualità e ad affrontare questa nuova avventura che, come tutte le cose, richiederà un po’ di tempo per “entrare a regime”.

C’è qualche altro consiglio che potrei seguire?

Alla prossima!


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